Lusetti liberaldemocratico

Intervistato alla trasmissione radiofonica Rai “Caterpillar”, l’onorevole dell’Udc Renzo Lusetti ha fatto una riflessione sul voto molto seria. Egli ha detto innanzitutto che il Pd ha vinto ma in una situazione tutt’altro che confortante e che il Pdl sembra essersi dissolto di colpo. L’Udc ha saputo consolidare i suoi voti, ma che pure questo non basta. “Il terzo polo”, poi, “è finito in soffitta”, perché evidentemente non capace di catalizzare il malessere del centrodestra. Lusetti non ha nemmeno parlato di un fantomatico partito della nazione, che non si capisce esattamente cosa sia. Invece ha detto che se si vuole riempire il vuoto politico emerso dalle amministrative, dove vi sono state punte di astensionismo superiori al 50 per cento, bisogna allestire un soggetto liberaldemocratico. Non c’è un’altra novità possibile e questa è esattamente la nostra stessa opinione. Se Lusetti è convinto di quanto ha detto, faccia i passi necessari, a cominciare dal suo partito. Elaboriamo insieme il programma, fissiamo le coordinate di politica internazionale, superiamo anche i vecchi schemi tra “laici” e “cattolici” che bisogna consegnare ad un’altra epoca. La liberaldemocrazia li assorbe entrambi. Non si tratta di fare un centro dal sapore democristiano, si tratta di fare un soggetto politico nuovo, di ispirazione plurale, capace di intercettare le esigenze di modernità e cambiamento che provengono dalla società italiana e che sempre sono state mortificate. Se nell’Udc la voce di Lusetti non è isolata, ma indice di un processo reale che si vuole avviare, siamo pronti. Bisogna però mettersi in moto ora, cominciando dal comune sostegno al governo Monti e fissare le priorità e l’agenda. Se non ci sbrighiamo, nemmeno l’Udc potrà salvarsi dal diluvio che si prepara.

Roma, 22 maggio 2012